Che cosa è il tartaro?
Il tartaro, è un deposito dovuto alla placca batterica e alla presenza di sali di calcio nella saliva.
E’ molto più duro della placca e molto più difficile da togliere.
Il tartaro è anche più visibile visibile; inizialmente assume una colorazione giallastra; con il passare del tempo tende al marrone, fino ad arrivare al nero del tartaro sottogengivale.
Una volta che si è formato causa danni molto seri alle gengive e ai denti generando l’infiammazione delle gengive che con il tempo può dare luogo alla parodontite.
Quanto tempo impiega il tartaro a formarsi?
Per la formazione del tartaro vero e proprio possono bastare 15-20 giorni. Si deposita sulla superficie del dente, ma può depositarsi anche sotto la gengiva e, per chi è affetto da parodontite, nelle tasche parodontali.
Perché eliminarlo è importante?
Il tartaro è colonizzato dai batteri, pericolosi per la salute del dente, perché vanno ad attaccare e a distruggere gli elementi di sostegno del dente. Va assolutamente eliminato.
Come posso farlo?
Innanzitutto è meglio prevenire che curare.
Infatti se abbiamo cura dei nostri denti il tartaro non si formerà: dobbiamo lavarli con lo spazzolino da denti più volte al giorno (con particolare attenzione al lavaggio della sera), usare il filo interdentale e fare una pulizia dei denti professionale almeno una volta l’anno.
Anche utilizzare un idropulsore può aiutare a prevenire il tartaro poiché riesce a togliere i residui di cibo che non si riescono a togliere con lo spazzolino da denti.
Cosa è l’idropulsore?
L’idropulsore è uno strumento che viene usato per migliorare l’igiene orale, facilita il mantenimento della salute dei denti e delle gengive.
Può essere considerato un supporto allo spazzolino e al filo interdentale, ma non può essere considerato un sostituto, questo perché l’idropulsore pulisce la bocca dai residui alimentari che lo spazzolino non riesce a togliere ma non riesce ad eliminare completamente la placca batterica. Risulta molto utile, infatti, nella prevenzione di malattie gengivali e nella pulizia di protesi fisse.
Com’è fatto?
Ci sono vari modelli e tipologie di idropulsori diversi in commercio, ma fondamentalmente i componenti principali sono sempre gli stessi. Generalmente un idropulsore è composto da:
- il serbatoio dove che contiene l’acqua e all’occorrenza il collutorio;
- il motore: per far funzionare la pompa dell’acqua che genera la pressione per il getto;
- un manipolo per direzionare il getto;
- varie testine di ricambio con diverse funzioni specifiche;
- pulsanti regolatori di intensità e velocità del getto.
Precauzioni
L’idropulsore, se non viene utilizzato in maniera adeguata, può causare dei danni anche molto seri. E’ consigliato, quindi, seguire delle precauzioni ogni volta che lo si utilizza:
- non esagerare mai con la pressione del getto d’acqua
- mai usare acqua fredda, va usata tiepida
- non puntare il getto d’acqua nei solchi gengivali per evitare di causare traumi